
Intorno ad un tavolo il tempo scorre prepotente fra parole e gesti pesanti. Oppure il tempo si sospende e annulla tutto. Relazioni a margine di una tovaglia macchiata. Ivo, Sara, Leo, Penelope e tanti altri.
La violenza nascosta, quella che rimane dentro l’ambito famigliare, che diventa consuetudine, abitudine, che non si manifesta, che rimase chiusa dentro un perimetro di clausura e non si fa riconoscere. Ma lascia segni.
La storia della prima grande strage che ha insanguinato vie e piazze d’Italia alla fine degli anni ’60, raccontata attraverso i resoconti della storia ufficiale e di quella anti istituzionale. I personaggi passati alla storia, loro malgrado, da Pinelli a Valpreda.
Opera teatrale sulla natura romanzesca di un personaggio che riflette lo spettro autistico fuggendo da regole già scritte per andare alla ricerca di ciò che è nascosto, quindi un viaggio precipitoso verso l’esplorazione migrante contemporanea, l’estetica nelle sue forme più disparate e quella nascita tra interiorità ed esteriorità che finisce spesso per cedere alle lusinghe della sperimentazione.
Il Conte Dracula ha deciso di trasferirsi in Inghilterra e il giovane avvocato Jonathan Harker viene inviato in Transilvania per curare l’acquisto di un’abitazione a Londra. Ma il Conte è in realtà un vampiro e così per Jonathan e la sua fidanzata Mina inizieranno i guai!
Romeo Guglielmetti fu operaio in qualità di falegname dell’’allora UITE, oltre che dirigente del movimento partigiano della Val Bisagno. Nel dicembre del 1944 insieme ad altri sette antifascisti (Dino Bellucci, Giovanni Bertora, Giovanni Giacalone, Amedeo Lattanzi, Luigi Marsano e Giovanni Veronelli) vengono arrestati, torturati e condannati a morte per rappresaglia all’ attentato ai danni di due ufficiali tedeschi in via XX settembre a Genova.
Donec nec dignissim risus. Aliquam quis tristique eros. Nullam gravida magna vehicula felis pulvinar vulputate ac nec erat. Donec ornare fermentum massa sed dapibus. Proin orci erat, laoreet ut pulvinar vel, finibus at mi.
Una notte buia e tempestosa, nell’estate del 1816, a Villa Diodati, una giovanissima Mary Shelley dà inizio alla creazione della sua “mostruosa progenie”: il romanzo Frankenstein, classico immortale della letteratura gotica e dell’orrore.
Lo spettacolo vuole proporre la figura del Presidente più amato dagli Italiani andando oltre la retorica del presidente partigiano, oltre l’icona buona per tutte le stagioni.
Irene è una bambina che non sopporta l’acqua: non si lava mai e beve solo bibite gassate! Fuggita di casa per saltare il bagno, si trova sola per strada durante una notte di pioggia. L’acqua è ovunque, che sfortuna!
Un’automobile rossa.
Irrispettoso, politicamente scorretto, profondamente tragico ma allo stesso tempo grottesco, “Due ruote” racconta – con il ritmo di un pulp di Tarantino e di una comica di Charlot – il cammino iniziatico di un uomo la cui vita è sconvolta da un evento drammatico.
Nel mezzo del cammin della sua vita, il povero Dante ha improvvisamente smarrito la via. Eppure aveva la cartina, aveva chiesto indicazioni… Adesso si trova in una foresta intricata e buia, con tre belve feroci a sbarrargli il passo, e l’unica strada possibile sembra essere quella dell’Inferno.
Due donne sulla cinquantina che dopo una vita affettiva complicata fatta di separazioni, divorzi, figli ormai grandi, hanno deciso di convivere insieme e di condividere anche la vita lavorativa in un ‘edicola. Il rapporto finisce per replicare consuetudini della vita matrimoniale, con ruoli prestabiliti e stereotipati.
A partire dall’omonimo libro della giornalista e scrittrice Donatella Alfonso, Mirco Bonomi e Antonio Carletti, diretti dal giovane regista Giancarlo Mariottini, ripercorrono la storia della Banda XXII Ottobre, gruppo della Sinistra extraparlamentare attivo a Genova tra il 1969 ed il 1971, attraverso il racconto dei protagonisti, coloro che, dopo aver scontato la pena per i reati commessi e oggi in libertà, hanno reso testimonianza dei fatti e dei motivi che li hanno portati a quelle scelte.
ODI_SSEA UN VIAGGIO NEL SUONO (2013)
scritto e interpretato da Luca Agricola
La storia di uno dei viaggi più belli della letteratura raccontata attraverso l’uso di effetti sonori, rumori e musiche. Il pubblico verrà catapultato in un mondo lontano fatto di nobili guerrieri, mostri spaventosi e divinità capricciose e vivrà così, in maniera potente, le sensazioni di un viaggio appassionante e ricco di emozioni.
Un’ attrice e un attore, coi loro costumi esagerati e uno spesso strato di cerone sul volto, su un palcoscenico ingombro di ragnatele. C’è un Macbeth da mettere in scena, un Macbeth colorato di viola, uno spettacolo maledetto che sa di anatema e di rivolta.
PROFESSIONE PRECARO (2012)
Storia semi seria di un lavoratore flessibile in una cronaca semi tragica di quotidiano precariato, Professione precario è un monologo sulla condizione lavorativa del precario e sul fenomeno degenerativo dei contratti cosiddetti flessibili. Il testo, attraverso l’ironia (amara), vuole mettere il dito sugli schemi assurdi del nuovo mercato del lavoro, con contratti a progetto e lavori in affitto. Lavori con carenti norme di sicurezza, mancanza in molti casi di strumenti di protezione, privazione di tutele e alta probabilità di infortuni.
RESISTENZE! (2012)
Lo spettacolo è il frutto di un laboratorio formato da giovani dai 16 ai 26 anni sul tema delle resistenze nella storia, dal 1969 ad oggi. Due momenti centrali sono la morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli a seguito della Strage alla Banca dell’Agricoltura a Milano e il G8 di Genova del 2001.
DONNE OVVERO STORIE E ALTRE STORIE (2011)
Il testo è tratto da “La Valigia” di Laura Guidetti e Ivano Malcotti, un libro di ricordi e confessioni di donne, un testo sul femminismo di ieri e di oggi. Anni di lotta delle donne per la conquista della dignità ci consegnano il compito di evitare che il corpo femminile ridiventi fonte di discriminazione.
IL DELITTO MATTEOTTI (2011)
“Il delitto Matteotti” è una trasposizione teatrale dell’omonimo film di Florestano Vancini. I giovani attori del Laboratorio Urticante, formato dagli studenti medi e universitari del Teatro dell’Ortica, rappresenta questa piece teatrale colla quale si rivivono gli ultimi giorni di Giacomo Matteotti, deputato socialista fatto rapire e uccidere dal regime fascista nel 1924.
IL GRANDE TEMPIO (2011)
Personaggi diversi tra loro. Storie che sembrano sconnesse. E infine un quadro inaspettato e scioccante. Uno spettacolo dove monologhi e canzoni fanno ridere, a volte riflettere, ma cercano di far luce su un mondo oscuro: le banche.
“È come quando ti cade la saponetta nella doccia. Qualsiasi cosa mi sforzo di capire prima o poi mi sfugge di mano, come quando ti cade la saponetta nella doccia”.
Spettacolo, al confine fra teatro dei caratteri e cabaret, fatto di gag e di ritmi serrati, vede protagoniste le due attici in una serie di personaggi divertenti, il tutto ruota intorno ad una portineria con annessa portinaia assai fuori dalle righe.
dedicato ad Armando Misuri
Racconti dal manicomio, un mondo a parte narrato dalle voci di due attori che raccontano la storia di Armando, poeta e scrittore recentemente scomparso, ex-paziente psichiatrico, che come Alda Merini ha rappresentato uno spaccato della sua vita e dell’istituzione totale.
PINOCCHIETTA (2009)
La celebre fiaba di Collodi viene qui riproposta sotto forma di musical, con un novo espediente narrativo: le vicende hanno per protagonista, non il classico burattino ma una vivace e scanzonata “Pinocchietta”, che come nella favola tradizionale si farà imbrogliare da due mascalzoni, il Gatto e la Volpe, e dovrà fare i conti con la sua coscienza, protetto dalla sua fata Turchina… ovviamente a tempo di musica!
Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Giovanni Meriana, storico ed ex Assessore alla Cultura del Comune di Genova (giunta Sansa), racconta l’infanzia di Nanni, diminutivo di Giovanni, a Savignone, comune dell’entroterra Genovese, dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale alla fine del conflitto.
Le avventure di Andalò, un giovane che decide di lasciare il suo paese, Savignone (GE), per intraprendere un lungo viaggio, che lo porterà a diventare ambasciatore dell’ Imperatore dei Mongoli presso il Seggio Pontificio di Avignone, viaggio che 50 anni prima affrontò Marco Polo in modo quasi identico. I pochi frammenti documentati di questa storia hanno portato l’autore a “romanzare” la vicenda, inserendo accanto a personaggi reali figure inventate e dialoghi di cui non resta memoria.
ZATTERA (2004)
in ricordo di Rossana Baquero Salinas
con Luca Agricola, Domenico Sgambati, Carmen Villarreal Villamar
In una Zattera in mezzo al mare si incontrano tre personaggi “alla deriva”, provenienti da paesi e culture diverse . Sulla Zattera lo spazio è poco e l’imbarazzo molto, con scontri ed incomprensioni fra culture differenti, ma, poco a poco, i tre naufraghi cominciano a scoprirsi, a confrontarsi: evocano situazioni, rivivono stralci delle loro storie personali, imparano a convivere per aiutarsi a sopravvivere.
“Zattera” rappresenta il proprio spazio, la terra, il mondo che ogni naufrago vorrebbe possedere senza capire, all’inizio, che è un bene comune e che l’unico modo per raggiungere un porto, una destinazione, un rifugio è imparare a collaborare, remando insieme, anche se è difficile.
RIDATEMI LA POTEMKIN (2001)
Lo spettacolo viaggia sul doppio binario dell’autobiografia e del monologo cabarettistico con connotazioni sociali. Scritto diretto e interpretato da Mirco Bonomi, rappresenta un excursus di “piccola storia” fra gli accadimenti personali e “i grandi avvenimenti della grande storia ” dal Boom economico al post ’68, al riflusso politico degli anni ’80 del secolo appena trascorso. Un’occasione per raccontare e raccontarsi : della serie come eravamo… e come siamo.