Ci sono luoghi, nella città, che sono spesso lontani dai riflettori.
Sono le periferie, non solo geografiche ma anche culturali e sociali.
Spazi segnati da marginalità, ma anche spazi in cui si coltiva una rigenerazione.
È qui che la cultura può fare la differenza, diventando occasione di incontro, cura e partecipazione.
Il Festival, attraversando le periferie, si muove per la città, per creare rete e dialogo.
Per coinvolgerci, in modo attivo e consapevole, nel tutelare il benessere collettivo.
Anna Solaro, nei tanti anni in cui abbiamo lavorato assieme, ce lo ha insegnato.
Ci ha mostrato una strada: quella di un teatro con le radici piantate nell’esistenza.
Un teatro per saltatori di muri, capace di accogliere e trasformare, capace di andare oltre l’immagine, capace di visioni altre.
Questo Festival è dedicato a lei, con tanta forza.
All’opera coraggiosa e necessaria di chi si prende cura del bene comune.
Deve continuare.