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di Ivano Malcotti
con Alberto Giusta
regia Mirco Bonomi


Un giornalista chiede dove può incontrare Vittorio Gassman e una voce lo avverte di proseguire per il Purgatorio. Qui compare un personaggio che si presenta come il portavoce e alter ego del mattatore: il suo rappresentante nell’aldilà. Il grande Vittorio Gassman non si presenterà, ormai è stufo di essere al centro dell’attenzione.
Sempre parlando in prima persona, come se fosse Vittorio ma senza essere Gassman, l’apparizione racconta la vita di un uomo.
Un’infanzia, il rapporto con un padre, poi essere padre e le difficoltà di esserlo. Un uomo a tutto tondo, connesso con i momenti storici che ha attraversato. Una vita sotto i riflettori: il rapporto con il teatro e il cinema, il suo essere attore ma anche il suo modo di pensarsi come attore.
Una passione per lo sport: la pallacanestro, il Genoa.
Una vita attraversata anche da dolori, quella depressione che raccontò pubblicamente.
La storia di un personaggio che tutti riconosciamo come noto, ma che forse poco conosciamo al di là del gossip e dell’etichetta di mattatore che aveva cucita addosso. Un tentativo di andare al-di-là invitando poi l’ascoltatore a uscire, perché il Purgatorio chiude e chi resta… resta.