con
Gruppo Teatrale Stranità
regia
Anna Solaro


“A me capita spesso di viaggiare in autobus, anche perché faccio parte di quella specie protetta in via d’estinzione di quelli “senza patente”; viaggiando su questo mezzo di tutti, quando mi capita di trovar posto, mi piace osservare e ascoltare quello che vien fuori da queste micro-comunità viaggianti.
Un giorno, privilegiata dall’esser seduta nei posti in fondo alla vettura, ho assistito a questo piccolo spaccato di storia di ordinaria umanità. Ad una fermata salgono due ragazzi con un cane, due di quei ragazzi che vengono solitamente definiti come punkkabestia.
L’interazione con questo mondo etichettato, viene immediatamente verbalizzata da una signora che manifesta disappunto, fastidio, espulsione per quei due propriamente non omologati. L’autobus viaggia con fermento… La signora scende. Ne sale un’altra, forse un po’ più anziana, e si siede vicino ai due ragazzi. Cominciano a parlare, la signora accarezza il cane, li saluta e scende.
L’autobus viaggia.
Che stranezze… Ma quali sono le stranezze? Quelle stigmatizzate e magari rese visibili in capigliature rasta e in cani umanizzati, o forse sono le nostre così varie interazioni con il mondo? Questo il mio dubbio: cosa vuol dire essere strani?
Questo dubbio è stato riportato al gruppo in uno dei “Giovedì Teatrali” ed il gruppo ha immediatamente inscenato.. e risposto…
“Io, per esempio, parlo da solo sull’autobus…”
Cosi’ siamo risaliti tutti sull’autobus e l’autobus è salito sul palco… viaggiando nei parchi pubblici, sostando nei luoghi di lavoro e fermandosi per strada…
Si è data vita così ad una riflessione teatrale su storie di ordinaria stranità in cui ognuno di noi è coinvolto.