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Coproduzione Iren e Fondazione AMGA
in collaborazione con Teatro dell’Ortica
drammaturgia Daniela Bergamotti
con Giancarlo Mariottini, Ilaria Piaggesi, Riccardo Selvaggi
regia Giancarlo Mariottini
coreografie Rossana Molinaro
figure ed elementi scenografici Ariela Maggi
scene Davide Aloi

Anno 2100: la Terra non naviga in buone acque. I cambiamenti climatici e l’inquinamento hanno mutato il paesaggio e la vita nel pianeta. I ghiacciai si sono sciolti e il mare ha cancellato dalla carta geografica paesi e città. Dove erano le grandi foreste ora vi sono immensi deserti e molti animali sono destinati all’estinzione o già estinti. Un’antica leggenda, rivela che il respiro di Prometheus, il padre di tutti gli alberi, potrebbe invertire la rotta. La storia narra che il grande albero giace addormentato in un luogo segreto. La chiave per trovarlo è un’antica filastrocca “Il canto dell’albero”, le cui strofe, dall’alba dei tempi, sono conosciute soltanto da alcuni animali eletti, i “cavalieri”. Ogni cavaliere è custode di un frammento del cantico, tramandato attraverso le generazioni, che cela tra le rime un indizio che conduce al cavaliere che conosce la strofa successiva.
Pingo, un pinguino originario dell’Antartide, intraprende con Rama, l’ultima delle tigri, un viaggio attraverso i continenti per rintracciare i custodi, ricostruire il canto e risvegliare il grande albero.