SINTOMATOLOGIA #12
SINTOMATOLOGIA #13
SINTOMATOLOGIA #19
SINTOMATOLOGIA #26
SINTOMATOLOGIA #29

produzione
Teatro dell’Ortica / Gruppo Stranità

di e con il
Gruppo Stranità
regia
Anna Solaro
aiuto regia
Giancarlo Mariottini
luci
Davide Aloi
fonica
Stefano Gualtieri


Sintomatologia dell’esistenza. Un DSM per medici e poeti è l’ultimo lavoro realizzato dal Gruppo Teatrale Stranità, presentato in anteprima al Festival Differenti Sensazioni di Torino e andato in scena al Teatro della Tosse di Genova nel marzo 2019.
Da oltre vent’anni il laboratorio Stranità – nato dalla collaborazione tra il Teatro dell’Ortica e il servizio di Salute Mentale della ASL3 genovese – riunisce pazienti psichiatrici, attori professionisti, operatori socio-sanitari e volontari in un percorso che porta in scena un’umanità autentica nelle proprie fragilità e speranze, rendendo il Teatro uno strumento “vivo” di lotta all’emarginazione sociale e di promozione culturale per i cittadini.
L’idea dello spettacolo nasce da un confronto che si è aperto in laboratorio con gli attori / pazienti, che hanno espresso sempre di più il bisogno di raccontare la malattia mentale dal punto di vista della storia personale più che del sintomo.
“La mia schizofrenia ha attraversato una vita che è stata un mare in tempesta.”
“Io, con il mio disturbo narcisistico di personalità, ho finito per incollarmi ad uno specchio e di perdere di vista il resto del mondo e soprattutto me stesso.”
“In testa io ho un condominio di voci e non bastano le assemblee né i quorum per raggiungere l’unanimità. Mi serve un tappeto morbido perché vorrei di tanto in tanto mettere i piedi nella realtà”
L’importanza di porre al centro della riflessione la persona nella sua interezza si manifesta come una necessità storica e culturale in una contemporaneità che – a quarant’anni dalla legge Basaglia – vive ancora come imperante
il rischio della stigmatizzazione. La drammaturgia corale di Sintomatologia dell’esistenza riesce – grazie ad una pluralità di voci – a portare in scena la quotidianità della malattia mentale attraverso stili narrativi spontanei ed
autobiografici, con un ritmo vivace e una ricerca di leggerezza che permette di affrontare temi intensamente drammatici facendoli incontrare con il paradosso e la comicità.